In questi ultimi anni si è creata una stretta collaborazione con osteopati e terapisti manuali, considerando la bocca e i denti non come entità/organi a sé stanti, ma come una struttura non separabile dal resto del corpo.
Ciò vale soprattutto per quel che riguarda l’occlusione (il rapporto tra le arcate dentarie superiore e inferiore con i denti a contatto) e l’articolazione della mandibola – ATM (responsabile dei movimenti di apertura e chiusura della bocca) che come tale può subire disfunzioni-tensioni osteopatiche.
I problemi di occlusione o articolari possono essere primari e quindi, attraverso le fasce muscolari, creare un meccanismo disfunzionale discendente, vale a dire che il corpo cercherà di compensare le tensioni muscolari che si creano in alto (la bocca) con gli adattamenti in basso (la colonna vertebrale, il bacino, i piedi) evocando dolore.
Non sempre la sede del dolore ci indica la reale causa del problema e quindi può succedere ad esempio che una sciatalgia (che è dovuta alla compressione del nervo sciatico in genere a livello delle ultime due vertebre lombari) sia il segno unico ed evidente (fa male!) di un problema di occlusione dentale, o meglio CRANIOCERVICOMANDIBOLARE che la colonna vertebrale non riesce più a compensare.
Altre volte i problemi in bocca sono secondari a tensioni muscolo-fasciali di origine cranio-cervicale o che originano dalla parte inferiore del corpo.
In alcuni casi i problemi sono misti, cioè contemporaneamente ascendenti e discendenti, i più complessi!
Un discorso simile si può fare per gli OCCHI a causa di una relazione di tipo nervoso fra il sistema oculomotore (muscolatura intrinseca dell’occhio) e la colonna cervicale.
Deficit di tipo visivo o lenti correttive non adatte possono determinare disturbi a carico della colonna (adattamenti o compensi posturali).
Un corretto intervento riabilitativo interdisciplinare è dunque in grado di contribuire in maniera significativa a ripristinare, o quantomeno a migliorare, L’EQUILIBRIO POSTURALE GLOBALE, riducendo le manifestazioni disfunzionali (dolore, tensioni muscolari eccessive, rigidità articolare, etc…).
Negli anni abbiamo organizzato molti corsi di formazione con specialisti di diversi ambiti sanitari al fine di creare un “linguaggio ponte” tra le diverse figure che ruotano attorno al team riabilitativo.
[…] Conoscere è un processo, è un fiume; non potrai mai possederlo; non potrai mai dire che è finito. Non si può mai finire di conoscere, perché tu stesso fai parte di questo processo. Tu puoi diventare il processo del conoscere, ma non potrai mai diventare colui che conosce. […]
(Osho R. L’armonia nascosta
Discorsi sui frammenti di Eraclito)